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Conza della Campania è una terra di storia e resilienza, un luogo che incarna il simbolo della Fenice, capace di risorgere dalle proprie ceneri dopo ogni terremoto. Rasa al suolo tre volte nel corso dei secoli, è sempre stata ricostruita, testimoniando la forza e la determinazione dei suoi abitanti. Questo piccolo centro dell’Alta Irpinia, con i suoi 1.289 abitanti, si trova a 440 metri sul livello del mare, a circa 68 km da Avellino. Il suo territorio, che si estende per oltre 51 km², è attraversato dal fiume Ofanto e si affaccia sulla diga di Conza, un’imponente opera idraulica. I comuni limitrofi sono Andretta, Cairano, Caposele, Castelnuovo di Conza, Morra De Sanctis, Pescopagano, Sant'Andrea di Conza e Teora.
Le radici di Conza affondano nell’antichità: il suo nome deriva da Compsa, un tempo città potente, centro di scambi e cultura in epoca romana e altomedievale. Nel VI secolo divenne sede vescovile, mentre dall'XI secolo fu sede arcivescovile metropolitana, un ruolo che ne sottolinea l'importanza religiosa e politica. Tuttavia, la sua storia è stata segnata da eventi catastrofici: il terremoto del 25 ottobre 990 costrinse gli abitanti a ricostruire il paese su una collina, sviluppando un borgo attorno al castello. Anche il più recente sisma del 23 novembre 1980 ha lasciato un segno indelebile, distruggendo il centro storico e portando alla creazione di un nuovo abitato a valle.
Oggi Conza conserva con orgoglio il suo passato e la sua straordinaria biodiversità, custodita nell'Oasi WWF del Lago di Conza. Il Parco Archeologico di Compsa, con i suoi resti millenari, racconta la grandezza di un tempo, rendendo il paese un luogo sorprendente, dove storia e natura si fondono in un perfetto equilibrio.
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