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Curiosità sul Comune di Rocca San Felice
Rocca San Felice è un luogo dove storia, mito e tradizione si intrecciano, creando un patrimonio culturale affascinante che affonda le radici nell’antichità e si tramanda ancora oggi attraverso racconti e testimonianze.
La Mefite: la “Bocca dell’Inferno”
Secondo Cicerone, la Mefite, situata nella suggestiva Valle d'Ansanto, era considerata la “Bocca dell’Inferno”, per via delle sue esalazioni sulfuree, che rendono ancora oggi l’area un fenomeno naturale unico e impressionante. La dea Mefite era venerata soprattutto dalle donne, come divinità della fertilità e protettrice delle nascite. Nei pressi del laghetto sulfureo, infatti, sorgeva un tempio a lei dedicato, testimonianza dell’importanza religiosa e culturale di questo culto in epoca preromana.
La Valle d’Ansanto nell’Eneide di Virgilio
Il fascino della Valle d’Ansanto è tale da essere citato anche in letteratura classica. Nel VII canto dell’Eneide, Virgilio scrive:
"Est locus Italiae medio sub montibus altis
nobilis et fama multis memoratus in oris,
ampsanctis valles..."
Ovvero: “Vi è un luogo al centro dell’Italia, circondato da alte montagne, famoso e celebre in ogni posto: la Valle d’Ansanto.”
Una descrizione che sottolinea la notorietà e il valore simbolico di questo territorio già in epoca romana.
Il fantasma della Rocca
La Rocca del Castello, che domina il borgo, è protagonista di una celebre leggenda popolare. Si narra della presenza di un fantasma vestito di bianco, identificato con Margherita, moglie di Enrico II di Svevia, figlio dell’Imperatore Federico II del Sacro Romano Impero.
Secondo la tradizione, Margherita vagherebbe ancora tra le mura del castello, alla disperata ricerca dell’amato sposo, piangendo la sorte toccata a lei, al marito e ai loro figli: privati del trono e imprigionati nell’antica rocca. Una storia che aggiunge un velo di mistero e fascino alla già imponente struttura medievale.
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